Dipendenza da internet in adolescenza
La dipendenza da Internet, nota anche come internet dipendenza (in inglese Internet addiction disordern IAD–), è un disturbo da dipendenza legato all’utilizzo intensivo ed ossessivo di internet in tutte le sue forme, dalla navigazione sui social, alla visualizzazione di filmati, al gioco online. Il termine è stato coniato dal medico Ivan Goldberg nel 1995.La “sindrome” di dipendenza dalla rete presenta segni e sintomi paragonabili al gioco d’azzardo patologico, classificato secondo i criteri diagnostici di nosografia categoriale del DSM-IV. Nel 2013 stata inserita nella Sessione III del DSM-5 la proposta di classificazione dell'”Internet Gaming Disorder” tra i disturbi di Dipendenza Patologica; si tratta di una proposta di nosografia diagnostica che necessita di ulteriori studi sperimentali prima della sua validazione. Diversi studiosi affermano che la dipendenza da Internet non può essere classificata come uno specifico disturbo psichiatrico, ma deve piuttosto essere considerata come un sintomo psicologico che può manifestarsi nell’ambito di differenti quadri psicopatologici
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Diffusione della sindrome da IAD in Italia
Il contributo più importante allo studio di questa nuova patologia in Italia si deve allo psichiatra Tonino Cantelmi, il quale fu il primo a diagnosticare l’IAD in quattro pazienti da lui seguiti (1998). Cantelmi presenta i risultati delle sue osservazioni cliniche nella relazione tenuta a Roma al III Convegno Nazionale ARFN (Associazione per la Ricerca e la Formazione Neuropsicosociale) nell’aprile dello stesso anno. Da un recente studio emerge che in Italia, il 5% dei giovani tra i 14 e i 21 anni è moderatamente dipendente da internet e lo 0,8% è seriamente dipendente. Secondo il prof. Cantelmi, non è del tutto corretto accomunare il Gioco D’azzardo Patologico e lo Shopping Compulsivo al disturbo da Dipendenza da Internet, in quanto quest’ultima ha una matrice fortemente relazionale forse anche più significativa di quella della disregolazione degli impulsi. Cantelmi rappresenta ancora oggi uno dei massimi esperti della sindrome IAD in Italia.
Sintomi
Nella fase iniziale della sindrome IAD, il soggetto avverte il bisogno di prolungare la su a connessione ad internet fino a 5-6 ore al giorno, fino a quando diventerà per lui sempre più difficile interrompere il collegamento.Nella fase iniziale (fase del lurker) il soggetto è impegnato in un controllo sempre più ossessivo come semplice osservatore, senza mai esporsi o interagire direttamente. In questa fase il soggetto non è ancora un utente esperto della rete, anche se ne è attirato. Nella fase più avanzata (fase tossicomanica), avendo acquisito maggiori competenze sull’uso della rete, il ragazzo comincia progressivamente ad aumentare il numero di ore di connessione e a partecipare sempre più attivamente a siti di discussione tra più utenti, oppure a scambiare messaggi privati con un solo utente; nei momenti di disconnessione da internet, si manifestano sintomi ingravescenti di ansia, irritabilità, aggressività e irrequietezza Nella fase più acuta della dipendenza, il soggetto finisce per costruire un alter-ego virtuale (avatar) con cui egli interagisce, insieme ad altri utenti, all interno di giochi di ruolo ambientati in una realtà virtuale. Ne deriva per l’adolescente una perdita progressiva dell’interesse per la sua vita reale e le relazioni dal vivo ed una grave compromissione della sfera affettiva e scolastica.
Insomma, il ragazzo, finisce per vivere una realtà parallela che preferisce nettamente a quella della vita Secondo quanto osservato alcuni quadri clinici, ulteriori sintomi psicopatologici legati alla dipendenza da internet possono essere, nella fase acuta,
- dissociazione e depersonalizzazione
- alterazione degli stati di coscienza e della memoria,
- dispercezioni, allucinazioni, deliri,
- sintomi di astinenza e di tolleranza
- insonnia, ansia, agitazione psicomotoria,
- depressione legata al fatto di essere off-line
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