Disturbo post-traumatico da stress (PTSD):cos??, come si manifesta e come si cura
Cos?? il disturbo post traumatico da stress?
Il disturbo post-traumatico da stress (o PTSD -Post Traumatic Stress Disorder) fu studiato e definito negli Stati Uniti d?America a partire dalla fine della guerra del Vietnam, poich? i combattenti ma anche i loro familiari, manifestavano frequentemente un corteo sintomatologico, abbastanza caratteristico, che fece pensare fosse riconducibile ad un evento vissuto in modo traumatico.
Il PTSD ? definito come una condizione acuta di stress che si manifesta in seguito all?esposizione ad un evento traumatico, o percepito come tale. Questo tipo di reazione acuta ad un forte stress pu? manifestarsi in pazienti di qualsiasi et?, bambini, adolescenti o adulti. Inoltre, oltre ai protagonisti dell?evento scatenante, pu? colpire anche i familiari della vittima, i soccorritori ed eventuali testimoni.
Si definisce invece Sindrome post-traumatica la presenza di uno specifico corteo sintomatologico (attacchi di panico, sensi di colpa, confusione emotiva) che perdura almeno un mese, e che pu? derivare da una esposizione ripetuta ad abusi di varia natura o a episodi di violenza. L?esordio della sindrome post traumatica da stress pu? essere ritardato, poich? la comparsa dei sintomi pu? avvenire anche dopo sei mesi dopo l?evento scatenante. In questo caso, non ? affatto raro che i sintomi della malattia si manifestino diversi anni dopo l?evento traumatico. Perch? il paziente manifesta reazioni di forte sensibilit? ad un evento traumatico vissuto anche molto tempo prima? Il motivo principale che porta la vittima a manifestare reazioni di forte stress anche a distanza di molto tempo dall?evento stressante ? che l?individuo reagisce a quell?esperienza con una paura e un senso di impotenza tali da indurlo a dimenticare alcuni dettagli fondamentali della vicenda; quindi l?evento traumatico viene rivissuto a pi? riprese. Nello specifico, l?individuo rivive l?evento attraverso una serie di ricordi intrusivi, che includono sensazioni, pensieri e immagini, oppure mediante frequenti sogni spiacevoli. In altre parole, il paziente ha la sensazione di sentirsi esattamente come se l?evento in questione stesse accadendo di nuovo (percezioni, flashback, allucinazioni, etc). ? frequente anche assistere alla esacerbazione dei sintomi psicologici post-trauma venendo a contatto con elementi che, in qualche modo, riproducono determinati aspetti dell?evento traumatico scatenante. Per tale ragione i pazienti con PTSD spesso adottano condotte volte ad evitare gli stimoli legati al trauma; ovvero luoghi, persone o conversazioni capaci di evocare ricordi spiacevoli. Nei pazienti con PTSD, ? possibile ravvisare alterazioni del flusso sanguigno cerebrale e cambiamenti strutturali nei tessuti del cervello con livelli abnormi di ormoni coinvolti nella risposta a stimoli come la paura e lo stress. La struttura cerebrale responsabile di tale risposta ormonale ? l?amigdala, una ghiandola endocrina situata alla base del cervello. Normalmente, in condizioni di elevato stress e paura, l?amigdala produce oppiacei naturali in grado di ridurre temporaneamente ansia e dolore. Nei pazienti affetti da PTSD, l?attivit? dell?amigdala si protrae a lungo, anche dopo la cessazione dell?evento, causando un?alterazione costante dello stato emotivo dell?individuo alterazioni dei livelli di neurotrasmettitori che agiscono sull?ippocampo, capaci di generare alterazioni della memoria e dell?apprendimento.
Quali sono i sintomi pi? frequenti del PTSD?
Uno dei sintomi pi? frequenti ? l?incapacit? di ricordare alcuni aspetti fondamentali dell?evento scatenante (es. amnesia dissociativa). A questo si aggiungono:
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marcata riduzione dell?interesse per le attivit? svolte
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sentimenti di estraneit? (derealizzazione) e distacco verso il prossimo (depersonalizzazione)
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sensibile riduzione della capacit? di pensare al futuro
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incapacit? di provare sentimenti di vicinanza e amore
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aumento dell?eccitabilit? (che pu? causare difficolt? ad addormentarsi o a mantenere il sonno, ma anche episodi di collera, irritabilit?, difficolt? a concentrarsi, iper-vigilanza)
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forte disagio sociale
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sensi di colpa per essere sopravvissuti o per non aver avuto la forza di salvare altre persone
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improvvisi attacchi di panico
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indebolimento del sistema immunitario
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problemi gastrointestinali
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capogiri
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dolori al torace
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frequenti emicranie
Il decorso della malattia pu? essere cronico o acuto; nel primo caso la durata ? inferiore a tre mesi, nel secondo caso pi? di tre mesi . La remissione completa dei sintomi ? rara (meno di un terzo dei casi) e generalmente l?evoluzione ? meno favorevole nei bambini e negli anziani.
Le terapie disponibili Il trattamento farmacologico prevede l?uso di ansiolitici, antidepressivi e beta-bloccanti. Quello psicologico deve permettere al paziente di imparare a gestire ansia, depressione e attacchi di panico e a modificare eventuali comportamenti dannosi. Anche le terapie di gruppo hanno dato buone indicazioni in tal senso. Ciascun trattamento pu? variare in base alle condizioni dell?assistito, con follow-up durante il periodo successivo. Pu? rivelarsi molto importante il coinvolgimento della famiglia. Psicologi e psichiatri, inoltre, hanno sottolineato a pi? volte l?importanza di lavorare per eliminare la causa dello stress prima di inaugurare il trattamento vero e proprio.