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DSA (DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO): COSA SONO E COSA PREVEDE LA LORO CORRETTA PRESA IN CARICO

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Articolo redatto dalla dott.ssa Francesca Chiricozzi

      1. CARATTERISTICHE CLINICHE DEI DSA
        I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), fanno parte dei disturbi del Neurosviluppo e sono caratterizzati
        da difficoltà in alcune aree specifiche dell’apprendimento scolastico nell’ambito di un funzionamento
        intellettivo adeguato all’età cronologica.
        Un DSA può compromettere il regolare sviluppo di una o più delle seguenti abilità coinvolte nei processi di
        apprendimento: abilità di lettura (dislessia), scrittura (Disgrafia/Disortografia) e calcolo (Discalculia).
        Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA hanno un’origine neurobiologica e si presentano
        come un’atipia dello sviluppo nell’ambito della quale è possibile la modificabilità del quadro clinico.
        L’alunno, posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, può infatti raggiungere gli obiettivi
        di apprendimento previsti dalla classe frequentata.
        I disturbi specifici dell’apprendimento si manifestano in persone che presentano una normodotazione
        intellettiva, che hanno usufruito di un’adeguata opportunità di apprendimento ed in assenza di disturbi
        neuromotori o sensoriali o disturbi significativi della sfera emotiva o psicopatologica preesistenti.
        Carattere fondamentale dei DSA è pertanto la specificità: si tratta, infatti, di disturbi che interessano uno
        specifico dominio di abilità in modo significativo, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento
        intellettivo generale. Infatti, come delineato dal DSM 5 dalla Consensus Conference (2011), si ritiene che la
        diagnosi di DSA, possa essere ipotizzata anche in presenza di competenze cognitive in area limite
        (Quoziente Intellettivo-QI tra 70 e 85) quando le prestazioni scolastiche risultano significativamente
        inferiori a quelle attese in funzione del QI.

      1. L’IMPORTANZA DELLA SCUOLA PER L’AVVIO PRECOCE DELL’ ITER DIAGNOSTICO
        Già nella I classe del primo ciclo di istruzione, importanti discrepanze tra le competenze cognitive generali e l’apprendimento della letto-scrittura e delle abilità in ambito logico-matematico, possono essere rilevate come indicatori di rischio. La presenza di tali indicatori, pur non consentendo una diagnosi permette l’attivazione di procedure pedagogico-educative atte all’attenuazione delle difficoltà presenti nel bambino.
        Effettuare la diagnosi dopo un periodo di inserimento in percorsi scolastici di potenziamento mirato ha lo
        scopo di evitare falsi positivi e di escludere i casi di ritardo o rallentamento transitorio di acquisizione di
        apprendimenti. Ne deriva l’importanza svolta dalla scuola nel permettere di evidenziare precocemente la presenza di fattori di rischio per l’avvio tempestivo del percorso diagnostico-riabilitativo, permettendo così agli alunni con DSA di sviluppare stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a causa del disturbo.
        Per tali ragioni, La legge 8 ottobre 2010, n. 170, (Nuove norme in materia di disturbi specifici di
        apprendimento in ambito scolastico) assegna al sistema nazionale di istruzione ed agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché gli alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.

        1. COSA PREVEDE LA LEGGE n. 170/2010 IN MATERIA DI DIAGNOSI-TRATTAMENTO DEI DSA

      Le “Linee guida per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), ai sensi della legge 8 ottobre 2010 n. 170 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico)”, hanno l’obiettivo di facilitare l’identificazione precoce del DSA attraverso procedure omogenee di osservazione e individuazione delle difficoltà, attività didattico-educative di potenziamento e recupero in ambito scolastico, a partire dalla scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.

          1. LE FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE NEL PERCORSO CLINICO E SCOLASTICO DELL’ALUNNO CON DSA

        Il percorso diagnostico per la valutazione globale del bambino segnalato deve essere svolto secondo un
        preciso iter diagnostico, al termine del quale è prevista la restituzione alla famiglia dei dati ottenuti dalla
        valutazione tramite colloquio e la consegna della certificazione di DSA.
        La diagnosi nosografica deve essere effettuata all’interno di un’équipe multiprofessionale costituita come
        unità minima dal Neuropsichiatra Infantile, dallo Psicologo e dal Logopedista/ Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE), ed eventualmente integrata da altri professionisti sanitari in funzione delle difficoltà del bambino e della sua età.
        Il personale afferente all’équipe multiprofessionale dovrà avere una comprovata esperienza clinica nell’ambito delle diagnosi di DSA. Sarà compito dello specialista neuropsichiatra valutare gli aspetti eziologici e la presenza di eventuali comorbidità.
        In caso di diagnosi di DSA, sarà compito dell’Equipe multiprofessionale che ha effettuato la valutazione, di
        redigere la Certificazione di DSA ai fini dell’applicazione delle misure previste dalla Legge 170/2010 e trasmissione alle istituzioni scolastiche.
        La certificazione diagnostica ad uso scolastico è necessario che venga redatta sulla base del modello di certificazione di cui all’Accordo della Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 25 luglio 2012. Oltre agli elementi (caratteristiche individuali del
        soggetto con le aree di forza e di debolezza) per delineare un profilo di funzionamento, la certificazione deve contenere le informazioni necessarie per stilare la programmazione educativa e didattica. Quindi, nella stessa dovranno essere riportate le conclusioni diagnostiche (con indicazione dei codici nosografici di riferimento secondo ICD-10-2010) e le Indicazioni di intervento in ambito scolastico.
        Per motivi legati alla tutela della privacy viene consegnata alla famiglia, ma non alla scuola. Sarà cura della famiglia comunicare l’esito della valutazione diagnostica al pediatra inviante e alla Segreteria del Dirigente scolastico per l’attivazione dell’intervento specifico.

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